L’affido familiare ha come caratteristica principale quella di offrire ad un minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, una famiglia in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione,l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno fino a quando non sia venuta meno la situazione di difficoltà temporanea della famiglia d’origine che lo ha determinato.
Gli affidatari sono consapevoli di continuare a svolgere una funzione complementare e non sostitutiva della famiglia d’origine, a differenza di quanto avviene con l’adozione.
Un affidamento non può essere giudicato riuscito o meno solo in base alla sua durata e all’ effettivo rientro del bambino nella sua famiglia d’origine.
Il documento che proponiamo, frutto del lavoro di un’ équipe del Tavolo nazionale dell’Affido, si rivolge ai casi cosiddetti “affidamenti di lunga durata” alla base dei quali vi sono primariamente le condizione oggettive della famiglia di origine che ne precludono il rientro.
Vengono qui descritte le “raccomandazioni” di questo particolare percorso: il Progetto, l’Accompagnamento, l’ascolto del minore, il maggior ruolo della famiglia affidataria.
Riflessioni-sugli-Affidamenti-familiari-di-lunga-durata-gennaio-2017